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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Abitare quotidiano con Nino (Faraone Bogazzi)

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A sei mesi dalla scomparsa di Faraone Bogazzi credo che sia importante raccogliere il suo messaggio: “ Le pratiche legate all’abitare sono sempre meno diversificate perché non ci sono più molti luoghi dove gli abitanti possono far accettare le loro proposte.” Conosciuto da tutti come Nino, fondatore dell’associazione Habiter au quotidien , urbanista militante a Parigi dal 1986, si è sempre battuto per ridurre la distanza tra abitanti e amministrazione pubblica e sostenere il progetto di spazi pensati collettivamente. Nato a Carrara e sostenitore delle teorie anarchiche, Nino fu un critico instancabile delle politiche di governo del territorio. Era amico e alleato di Françoise Choay, contro l’urbanistica astratta del gigantismo e la riduzione degli abitanti a utenti, incapaci di esprimersi concretamente e di incidere sulle trasformazioni urbane. E’ stato soprattutto attivo nel quartiere multietnico di Barbès, dove il processo di rinnovo urbano, avviato dal comune, stava

IDENTITÁ PRECARIE

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Se osserviamo i nostri pensieri e il flusso costante di reazioni concatenate possiamo pescare le sensazioni che ci permettono di scegliere un’azione in ogni situazione. Possiamo allora sperare di trovare un equilibrio individuale come risultato di processi di compromesso ed ammissione. Ripercorrere i nostri pensieri, o “dormirci sopra”, ci può aiutare a ordinare la nostra biografia, dando un verso al tempo, e forse anche a capire quale seguito dare al nostro percorso di vita. Tendiamo tutti a pensare per opposti (bello-brutto, giusto-sbagliato, maschile femminile,…), senza ricordare che ognuno di noi contiene entrambi gli opposti.  Siamo tutti egoisti ed altruisti, sono due aspetti che prevalgono alternativamente nel tempo. Si possono ipotizzare delle condizioni che fanno prevalere più l’uno o l’altro aspetto, ma non si può dire che siano predeterminati. Da piccoli siamo tutti più egoisti mentre alla fine della nostra vita sentiamo il bisogno di occuparci degli altri.