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Scenari futuri

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Singapore   Se il motore a combustione ha accorciato le distanze la telematica le ha azzerate. L’ambito d’appartenenza dell’abitante si è ristretto mentre la sua sfera esperienziale si è allargata. Siamo passati dagli imperi coloniali del XIX° secolo ai nazionalismi del XX° per arrivare alle megalopoli globali del XXI°. In parallelo abbiamo partecipato agli eventi attraverso i giornali, la televisione ed il world wide web. Proseguendo verso la prossima tappa, in questa stessa direzione, possiamo immaginare quartieri o piccoli villaggi abitati da cittadini planetari. Questo scenario suggerisce due possibili cambiamenti fondamentali. Il primo riguarda la piccola scala dell’abitare che, proprio grazie al ridotto numero di abitanti, potrebbe approfittare di un tipo di organizzazione autogestita, inventata su misura da una comunità più coesa e solidale. Il secondo cambiamento riguarda la cittadinanza globale che, scavalcando la sovranità dei singoli stati, potrebbe garantire uguali di

new fascism

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  “Chi non esercita il dissenso, esprime in qualche modo un assenso” Hannah Arendt La memoria collettiva, unica forza in grado di evitare i totalitarismi, è oggi quanto mai carente! Nelle parole dei rappresentanti del governo si sentono gli echi delle parole dei dittatori del secolo scorso. Il messaggio è : “Ora comandiamo noi, si fa come diciamo noi, chi non vuole obbedire è nostro nemico”. È urgente ricordare i rischi che si nascondono dietro alla retorica del capo solo al comando, ma soprattutto bisogna smascherare questo nuovo tipo di fascismo che si proclama atlantista, liberista e populista. Dietro alle promesse di più posti di lavoro ed un aumento del PIL nasconde decreti che portano solo alla concentrazione della ricchezza in mano ai soliti noti. Per alcuni è fin troppo evidente che l’Italia sarà il prossimo paese a vendersi alle forze economiche. Come succede da quasi ottant’anni, i paesi che accettano enormi finanziamenti per risollevarsi da momenti di crisi sono o

Progetto Partecipato

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Premessa Nel concetto di sviluppo sostenibile (altrove definito “ durevole ” cioè “ capace di durare a lungo come processo e che genera delle ripercussioni oltre il suo termine ”) è intrinseca la partecipazione della collettività locale, perchè solo i processi nati dalla condivisione di bisogni, desideri, vocazioni, sono continuamente mantenuti dalle persone che se ne prendono cura, in quanto aventi per loro un carattere di utilizzabilità concreta. L’” architettura ” dovrebbe essere, per definizione, l’espressione spaziale compiutamente rappresentativa delle esigenze degli individui e della collettività, mentre “ cittadinanza ” dovrebbe voler dire partecipazione alla gestione degli affari della città. Se queste due definizioni non sono verificate non rimangono che costruzioni che formano sistemi urbanizzati. Numerose esperienze hanno sperimentato la progettazione partecipata da quando è stato evidente che solo i processi attivati da sistemi aperti hanno carattere durevole.

PIANO STRATEGICO DEI SERVIZI

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Comune di Modena Pianificazione Territoriale Piano strategico dei servizi di livello di quartiere arch. Paolo Giorgi PERCORSI PARTECIPATIVI A MODENA Consulente: arch. Angelo Ferrari Programma di lavoro CONTESTO E STRATEGIA Il Piano Strategico dei Servizi (PPS) ha individuato, quale obiettivo prioritario, l’individuazione dei bisogni dei cittadini, per riequilibrare i servizi urbani all’interno del comune modenese.. Su questo indicatore si struttura tutto il programma per riequilibrare e riqualificare la città, tramite azioni volte a rispondere a bisogni sociali diffusi. Il metodo da preferirsi per questa indagine è quello della partecipazione democratica di tutti i cittadini ed il campo d’azione è la scala locale. Questo metodo risulta molto utile perchè stimola l’appropriazione, il coinvolgimento ed il “prendersi cura” dello spazio vissuto, arricchendolo di senso e nuovi significati. La base della partecipazione, infatti, consiste nel coinvolgimento dei