scelta capitale

Una visione forse miope … Un’interpretazione forse semplicistica …

Mi piace semplificare concetti complessi per aprire l’immaginazione a molteplici scenari.

 

 

Proviamo a spiegare molto semplicemente cosa sta succedendo di così importante nella finanza mondiale.

La rapida evoluzione della tecnologia digitale favorisce i pagamenti elettronici, la scomparsa del contante e la sua sostituzione con degli elenchi dove vengono registrati tutti i passaggi di denaro. L’accesso a questi elenchi permette di sapere chi ha comprato cosa e quando. Consente quindi un forte controllo del mercato. Se poi fosse anche possibile bloccare i pagamenti o spostare i capitali delle persone senza il loro consenso, allora si potrebbe concentrare nelle mani di una sola persona un potere enorme, quello di controllare direttamente la popolazione.

Per questo bisogna essere sicuri che l’accesso a questi registri sia vietato. La maggior parte degli stati si offre quale garante della riservatezza dei dati registrati, limitando l’accesso ai casi di non rispetto delle leggi, come per esempio i rapimenti, il riciclo di denaro proveniente da attività illegali, l’evasione fiscale.

Gli stati hanno un grande potere, scrivono le leggi e le fanno rispettare, controllano l’esercito e la polizia, possono decidere quanta moneta mettere in circolazione e quando. Ma gli stati sono governati da poche persone elette, a volte corruttibili e magari spregiudicate nel perseguire più potere e ricchezza. Esistono anche stati, i cosiddetti paradisi fiscali, che permettono di nascondere le transazioni economiche anche in caso di operazioni illegali per cui i delinquenti possono servirsene per aggirare le leggi internazionali.

Esiste il rischio che politici corrotti possano abusare del potere di accedere al registro delle transazioni, per questo alcuni sostengono che sarebbe meglio rendere l’accesso a questi registri tecnicamente impossibile, è quello che fa il Bitcoin (BTC) nascondendo non solo le informazioni riguardanti le transazioni economiche ma anche l’identità di chi compie le operazioni.

 

Siamo di fronte ad una scelta molto importante.

Da una parte una società facilmente controllabile grazie all’accesso e alla modifica dei dati sulle transazioni economiche, in grado di prevenire incidenti e crimini, di garantire sicurezza e giustizia. Questo modello sociale richiede un sistema politico e decisionale ben organizzato, abbastanza allargato e così efficiente da impedire il sopruso di poche persone che, avendo ottenuto l’accesso ai registri, se ne servono per i loro interessi personali, per aumentare la loro ricchezza o il loro potere.

Dall’altra parte una società con un ridotto controllo centrale, senza alcuna possibilità di accesso o modifica delle transazioni economiche, dove la sicurezza, la giustizia e l’assistenza dei meno fortunati sono affidate a piccole comunità locali. Questo modello necessita di un sistema politico e decisionale frammentato in numerose comunità molto coese e solidali, confederate in alleanze con le comunità più prossime, per aumentare un tipo di controllo più diffuso e condiviso.

 

In poche parole dobbiamo scegliere se

rinunciare ad un po’ di libertà, facendoci controllare da qualcuno che ci governa dandoci sicurezza

 

oppure se

rinunciare ad un po’ di sicurezza, occupandoci liberamente delle scelte di governo

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