SPAZIONE

 

 

La dimensione spaziale cambia nel tempo, è cambiata nei secoli e sta cambiando sotto i nostri occhi. Eppure, a differenza del tempo, è in continua relazione con il mondo materiale, con il nostro corpo e con gli elementi dell'ambiente che ci circonda. Lo spazio è materiale, ma quando ci riferiamo ad esso lo intendiamo come dimensione, come concetto, come pensiero. Ed è un pensiero ricorrente, oserei dire strutturante dei nostri meccanismi cerebrali, tanto che compare spesso anche in campi immateriali, come l'informazione, la capacità di memoria, la durata di trasmissione, esposizione, espressione.

L'accelerazione generalizzata tende a comprimere i tempi e dilatare gli spazi, perché aumentando la velocità si può percepire molto più spazio nello stesso tempo. Questa dilatazione è molto evidente se si pensa allo spazio immateriale delle informazioni. Più aumenta la velocità di trasmissione, cioè la quantità d'informazioni trasportabili nell'unità di tempo, più lo spazio informatico del quale facciamo esperienza è vasto. Non c'è mai abbastanza tempo per vedere, sapere o fare tutto!

Se lo spazio è pensiero in dilatazione, noi siamo osservatori in elevazione, ci stiamo allontanando dallo spazio materiale e dai nostri corpi per raggiungere un punto di vista sempre più alto, spaziale, lunare, siderale.

Ma attenzione perché a questa crescita cognitiva non corrisponde una maggior capacità operativa, anzi!

Più acquistiamo consapevolezza della complessità del mondo che ci circonda e più ci sentiamo in grado di controllarlo, ma purtroppo il controllo diffuso dell'ambiente non sta crescendo, cresce invece il controllo centralizzato, finanziario e autoritario. Questo genera alienazione, impotenza, rassegnazione e porta all'assenza, all'astensione, all'astinenza, all'inazione, all'inerzia. Siamo quello che facciamo e se non agiamo, non esistiamo. Se vogliamo poter agire, dobbiamo costruire degli spazi di confronto, sia materiali sia immateriali, dove discutere e scegliere le azioni da intraprendere. Questi spazi sono pericolosamente in declino, sono molti ma poco efficaci, organizzati male, con poca visibilità e poco potere.

Sarebbe ora di unire le forze di un gran numero di persone consapevoli, diffuse in tutto il mondo, e organizzare un'alleanza universale per il controllo delle persone e delle cose nello spazio materiale, dei diritti e delle regole nello spazio immateriale.

 

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