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PRIMA NOI

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La competizione globale dei prezzi, sia dal punto di vista del consumatore (prezzi di merci e servizi) che del produttore (prezzo del lavoro e delle materie prime), presuppone che ci siano due popoli "noi" e " gli altri" . Noi siamo ricchi e con dei diritti sociali, mentre gli altri sono poveri e senza diritti. Spostando la produzione (e i servizi) nei paesi poveri c'è un vantaggio per i produttori che aumenteranno i loro guadagni, c'è un vantaggio per i consumatori ricchi che potranno comprare i prodotti a prezzi inferiori, ma c'è anche un vantaggio per i consumatori poveri che avranno più lavoro e potranno lentamente arricchirsi per consumare di più. Allora va tutto bene? La globalizzazione e il libero mercato porteranno ad un equa distribuzione della ricchezza? Oppure i capitali si concentreranno sempre più nelle mani di pochi, la classe media scomparirà e aumenteranno i poveri senza diritti? Il problema della delocalizzazione sembra e

Regole planetarie

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Né gli stati né il mercato sono in grado di affrontare le gravi questioni che coinvolgono l’intero pianeta. Problemi come il surriscaldamento globale, le transazioni finanziarie, i flussi migratori, le epidemie, i rifiuti, le disparità economiche, l’alienazione sociale, il terrorismo, i diritti umani, le armi nucleari ... Necessitano di un sistema decisionale sovra-nazionale in grado di regolare i fenomeni che minacciano il benessere o la sopravvivenza della nostra specie. 

LA STRUTTURA ASSENTE

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Comunità di persone che perseguono la libera ed autentica ricerca del tipo di vita desiderato Nelle città dell’occidente avanzato si sta consumando la fine delle riserve , non solo ambientali ma anche sociali e umane, del pianeta. All’interno di forme urbane sempre più irriconoscibili, costellazioni sparse in galassie giuridiche e finanziarie, arcipelaghi indistinti che nascondono isole di miseria ed opulenza impermeabili, le persone sostano senza più insediarsi. Abbiamo quasi completamente rinunciato al nostro diritto alla città. La sregolatezza dell’economia di mercato ha subordinato tutti i ruoli della persona (cittadino, abitante, contribuente, elettore, soggetto giuridico, …) nella sola figura del consumatore, obiettivo e bersaglio della produzione industriale per reinvestire il plusvalore e alimentare la crescita senza fine. E così aumentano i tentativi di difendere i diritti dei consumatori, con i contratti commerciali, con i requisiti minimi, le marcature, la traspar

incontro con Jean Ziegler

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Incontro con Jean Ziegler ed Erica Deuber Ziegler a Russin, Ginevra, il 7 luglio 2019 AF_ Signor Ziegler perchè questo nuovo libro dal titolo “Il capitalismo spiegato a mia nipote, sperando che ne vedrà la fine” ? Entretien avec Jean Ziegler et Erica Deuber Ziegler, à Russin, Genève, le 7 juillet 2019. AF_ M. Ziegler pourquoi ce nouveau livre qui s’intitule « Le capitalisme expliqué à ma petite- fille, en espérant qu’elle en verra la fin ». ? JZ_ Questo libro vuole essere un’arma nelle mani di tutti per portare una critica radicale del sistema capitalista che distrugge il pianeta e l’umanità. Ha la forma di un dialogo tra nostra nipote, che è adolescente e pone le sue domande, sempre giuste, ed io che rispondo. Tutti i venerdì, dallo scorso 15 marzo, decine e oggi centinaia di migliaia di giovani, liceali, apprendisti, studenti si riuniscono in strada in un formidabile movimento che si chiama “Friday for

LA RIVOLTA PACIFICA

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Servono più che mai delle comunità pacifiche di rivolta, come quella nata intorno a Greta Thumberg, internazionali, non governative, civiche e sociali, con voce autorevole, sincera ed onesta, capaci di emozionare tutti i popoli della terra per farli aderire ad un unico grande movimento di riequilibrio socioeconomico, politico ed ecologico. Ascoltando un telegiornale, in questa fine ottobre 2019, sembra di trovarsi in un momento storico epocale di svolta. Ci sono manifestazioni popolari in molti paesi, Cile, Siria, Iraq, Francia, Hong Kong, Ecuador, Barcellona ... e di chissà quante non ne siamo a conoscenza. Tutti protestano contro governi democratici, non contro dittature, per scelte politiche diverse da quelle finora privilegiate dagli eletti. Le città diventano la scena del conflitto sociale e a volte della lotta. Tra canti e grida, fuochi e spari, idranti e cariche di entrambi i fronti si consuma il dramma dei poveri contro i ricchi stereotipato in azioni