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La via alta

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  “tutta la comunicazione è pubblicità, se non è amore.” Enrico Ghezzi Non mi rassegno alla mancanza di alternative. Cerco soluzioni capaci di accrescere il numero totale delle possibilità di scelta. Da troppo tempo domina l’ideologia che l’unico mezzo per ricevere soddisfazione sia l’accumulo di denaro. L’opinione pubblica dell’occidente avanzato è convinta che tutto sia traducibile in denaro e che il mercato è l’unico sovrano incontrastato del pianeta. Siamo stati indottrinati dalla propaganda neoliberista a pensare a noi stessi come capitale umano, alle nostre azioni come investimenti, alle nostre responsabilità come debiti. Siamo così convinti che il profitto sia il solo motore del mondo da oscurare qualsiasi immaginazione sulle alternative possibili. Crediamo che i ricchi siano spietati sfruttatori, ladri e corrotti, eppure desideriamo soltanto diventare ricchi come loro, per avere tanti soldi, merci e potere. La maggior parte della popolazione europea e statunitense pensa d

Assemblea

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  resti dell'antica città di Nebelivka (6000 a.C.)   “La comune aveva il compito di amministrare gli affari locali, garantire la sicurezza pubblica e promuovere le riforme sociali ed economiche a livello locale. Ogni sezione eleggeva i propri rappresentanti per partecipare all'Assemblea comunale e coordinare le attività a livello locale. Le sezioni, unità amministrative più piccole che corrispondevano ai vari quartieri della città, svolgevano un ruolo chiave nella mobilitazione popolare e nell'organizzazione delle proteste e delle rivolte. Il sistema era caratterizzato da una combinazione di istituzioni democratiche e organizzazioni di base, che riflettevano la crescente partecipazione politica e sociale del popolo nella gestione degli affari pubblici.” M. Bookchin sulla comune di Parigi del 1871     Libertà è partecipazione, ma per partecipare occorre conoscere e rispettare le regole sulla gestione dei gruppi. Ogni gruppo, appena è riconoscibile, dovrebbe decider

GRASSI SEGREGATI

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    Per analizzare la forma urbana della mia città, durante la preparazione della tesi di laurea in urbanistica, inventai un sistema di lettura che divideva le forme secondo il loro grado di controllo. Le forme sotto alto controllo sono chiuse, compatte, con limiti chiari e omogenei, poco permeabili ed al limite esclusive. Quelle con un controllo molto basso, o di tipo diffuso, sono aperte, indeterminate, eterogenee e permeabili. Di solito le forme sotto alto controllo individuano una proprietà privata, mentre quelle poco controllate sono spazi pubblici o altri beni comuni. Arrivai alla conclusione che il grado di controllo delle forme urbane stava rapidamente crescendo, mentre gli spazi aperti a diversi tipi di espressione stavano scomparendo.  Erano gli anni ’90 e si parlava soprattutto di città diffusa, città telematica o città multietnica, ma non si faceva molto caso al fatto che la privatizzazione e la gestione privata dei beni comuni stava privando i cittadini degli spazi di es

SPAZIONE

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    La dimensione spaziale cambia nel tempo, è cambiata nei secoli e sta cambiando sotto i nostri occhi. Eppure, a differenza del tempo, è in continua relazione con il mondo materiale, con il nostro corpo e con gli elementi dell'ambiente che ci circonda. Lo spazio è materiale, ma quando ci riferiamo ad esso lo intendiamo come dimensione, come concetto, come pensiero. Ed è un pensiero ricorrente, oserei dire strutturante dei nostri meccanismi cerebrali, tanto che compare spesso anche in campi immateriali, come l'informazione, la capacità di memoria, la durata di trasmissione, esposizione, espressione. L'accelerazione generalizzata tende a comprimere i tempi e dilatare gli spazi, perché aumentando la velocità si può percepire molto più spazio nello stesso tempo. Questa dilatazione è molto evidente se si pensa allo spazio immateriale delle informazioni. Più aumenta la velocità di trasmissione, cioè la quantità d'informazioni trasportabili nell'unità di tempo, più

FRANCAMENTE!

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  Francamente! Tra il chiasso di questa società dell’informazione si sentono frasi davvero inaccettabili. Tutto è ammesso, anche se poi viene contraddetto, confutato, ritirato … ma intanto è passato. Ma davvero la maggior parte delle persone è così stupida come sembra? Ma davvero le persone si lasciano influenzare dalle banalità che sentono o leggono?   Siamo sinceri! Le frasi che ci colpiscono di più risuonano nel nostro cervello e chiedono a gran voce di essere espulse, col risultato di far risuonare altri cervelli, e così via, si ripetono e si amplificano. Lo facciamo un po’ tutti, ci piace passare le informazioni più forti a chi ci sta vicino. Non importa di che tipo: fatti originali, importanti, eclatanti o terrificanti, affermazioni sorprendenti, scoperte sensazionali, sfide epocali, sventure globali. Godiamo nell’annunciare un fenomeno straordinario.   Allora possiamo credere che l’ingegneria dell’opinione riesca a condizionare le scelte milioni di consumat