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GRASSI SEGREGATI

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    Per analizzare la forma urbana della mia città, durante la preparazione della tesi di laurea in urbanistica, inventai un sistema di lettura che divideva le forme secondo il loro grado di controllo. Le forme sotto alto controllo sono chiuse, compatte, con limiti chiari e omogenei, poco permeabili ed al limite esclusive. Quelle con un controllo molto basso, o di tipo diffuso, sono aperte, indeterminate, eterogenee e permeabili. Di solito le forme sotto alto controllo individuano una proprietà privata, mentre quelle poco controllate sono spazi pubblici o altri beni comuni. Arrivai alla conclusione che il grado di controllo delle forme urbane stava rapidamente crescendo, mentre gli spazi aperti a diversi tipi di espressione stavano scomparendo.  Erano gli anni ’90 e si parlava soprattutto di città diffusa, città telematica o città multietnica, ma non si faceva molto caso al fatto che la privatizzazione e la gestione privata dei beni comuni stava privando i cittadini degli spazi di es

SPAZIONE

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    La dimensione spaziale cambia nel tempo, è cambiata nei secoli e sta cambiando sotto i nostri occhi. Eppure, a differenza del tempo, è in continua relazione con il mondo materiale, con il nostro corpo e con gli elementi dell'ambiente che ci circonda. Lo spazio è materiale, ma quando ci riferiamo ad esso lo intendiamo come dimensione, come concetto, come pensiero. Ed è un pensiero ricorrente, oserei dire strutturante dei nostri meccanismi cerebrali, tanto che compare spesso anche in campi immateriali, come l'informazione, la capacità di memoria, la durata di trasmissione, esposizione, espressione. L'accelerazione generalizzata tende a comprimere i tempi e dilatare gli spazi, perché aumentando la velocità si può percepire molto più spazio nello stesso tempo. Questa dilatazione è molto evidente se si pensa allo spazio immateriale delle informazioni. Più aumenta la velocità di trasmissione, cioè la quantità d'informazioni trasportabili nell'unità di tempo, più

FRANCAMENTE!

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  Francamente! Tra il chiasso di questa società dell’informazione si sentono frasi davvero inaccettabili. Tutto è ammesso, anche se poi viene contraddetto, confutato, ritirato … ma intanto è passato. Ma davvero la maggior parte delle persone è così stupida come sembra? Ma davvero le persone si lasciano influenzare dalle banalità che sentono o leggono?   Siamo sinceri! Le frasi che ci colpiscono di più risuonano nel nostro cervello e chiedono a gran voce di essere espulse, col risultato di far risuonare altri cervelli, e così via, si ripetono e si amplificano. Lo facciamo un po’ tutti, ci piace passare le informazioni più forti a chi ci sta vicino. Non importa di che tipo: fatti originali, importanti, eclatanti o terrificanti, affermazioni sorprendenti, scoperte sensazionali, sfide epocali, sventure globali. Godiamo nell’annunciare un fenomeno straordinario.   Allora possiamo credere che l’ingegneria dell’opinione riesca a condizionare le scelte milioni di consumat

CORTEX

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Sento arrivare tante possibili soluzioni per cambiare il mondo, per renderlo più giusto, libero e bello e questo mi fa piacere. Sono tutte soluzioni verosimili, giustificate da ragionamenti logici e argomenti validi.    La via dell'educazione e della sensibilizzazione punta a diffondere un'evoluzione nei valori sociali per cui la biodiversità e gli ecosistemi naturali vanno conservati ad ogni costo, così come i diritti umani e civili, fino ad arrivare a giustificare leggi internazionali universalmente accettate che sacrificano la crescita economica e l'uso di combustibili fossili. Si tratta di una pista non facile da percorrere. Le nuove generazioni sono ormai assuefatte al consumo ed a gratificazioni rapide che gli rendono difficile accettare sacrifici per un bene lontano nel tempo. I modelli culturali e sociali proposti, inoltre, sono fortemente condizionati dal mercato del profitto che non sostiene questo cambiamento, almeno finché ciò non comporti una crescita de