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l'albero flessibile

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Itinerario di progetto

inspiegabile finanza

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Le agenzie di rating forniscono, su richiesta e a pagamento da parte di un’impresa, di un ente pubblico, di un’organizzazione, una valutazione della qualità dei titoli che saranno emessi o sono stati emessi da tali enti; la valutazione può cambiare nel tempo.  Prima della crisi del 2008, le agenzie hanno dato una valutazione troppo ottimistica dei titoli derivati dai prestiti subprime, contribuendo alla crescita del loro mercato. Una delle ragioni dei pessimi risultati ottenuti da tali agenzie risiede nel fatto che esse vengono pagate dagli stessi enti che devono sottoporre a giudizio di affidabilità,trovandosi quindi in un rilevante conflitto di interessi.  Nonostante le ripetute dimostrazioni di una mancanza di affidabilità, i loro giudizi continuano a condizionare pesantemente anche le vite degli stati nazionali.  Le agenzie di rating che contano sono soltanto tre: Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch;  esse hanno un monopolio virtuale del mercato. 

FI-SITE

Segnalazioni dei cittadini sullo spazio e patrimonio pubblici FI-SITE è una raccolta partecipata di informazioni sui luoghi della piana Fiorentina. TUTTI possono inserire nuovi luoghi, immagini e commenti cliccando su questo link: https://www.google.com/maps/d/drive?state=%7B%22ids%22%3A%5B%221iQvCDROlxprKWrsJMv-cNj-EFS57kQ_K%22%5D%2C%22action%22%3A%22open%22%2C%22userId%22%3A%22112389712010107291011%22%7D&usp=sharing Per problemi tecnici scrivere a: globblogging@gmail.com

c'è un'aria nuova

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vista aerea della sede di Facebook A mazon ha messo in concorrenza le città americane per accogliere la sua seconda sede – ed i relativi posti di lavoro – in cambio di vantaggi fiscali.”   “Gli abitanti di Menlo Park, dove Facebook a insediato la sua sede, si domandano perché la loro città dovrebbe approvare l’espansione della multinazionale se non ottiene come contropartita delle risorse per rinnovare le scuole, i parchi e i centri sportivi in rovina. (…) si creano delle infrastrutture sociali private che permettono alle imprese di prosperare, mentre si degradano i servizi pubblici che avrebbero urgente bisogno di lavori di manutenzione e ristrutturazione.” Da un articolo di Eric Klinenberg, Le Monde Diplomatique, aprile 2019 _ La gente chiede lavoro. _ Lo stato cerca di stimolare la produzione e attrarre investimenti stranieri sul territorio nazionale. _ Gli investitori chiedono più flessibilità per i lavoratori, meno diritti e più precarietà, più competiti

CONSUMATTORI

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Abbiamo tutti delle necessità, dei bisogni e dei desideri. -           Mangiare, bere, dormire, ripararsi, riprodursi (necessità biologiche). -           Incontrarsi, comunicare, progettare, costruire, aggregarsi, scegliere (bisogni umani). -           Commerciare, consumare, combattere, sfruttare, accumulare, apparire (desideri sociali) La qualità della vita dipende dalla nostra capacità di assecondare questi impulsi. Oggi i desideri stanno limitando le condizioni necessarie al conseguimento dei bisogni e delle necessità. Il condizionamento sociale è talmente forte, convincente e pervasivo da invertire l’ordine delle priorità. Pur di consumare, accumulare e apparire, la maggior parte delle persone sono disposte a sopportare la competizione e l’alienazione, l’isolamento e l’ingiustizia, l’imposizione e la mancanza di creatività o utilità. Siamo quindi disposti ad accettare che milioni di persone muoiano di fame mentre tonnellate di cibo vengono gettate ogni gi

arcogotico

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 La salute come bene pubblico per tutti è il valore che va urgentemente tutelato e promosso.

FRESCO

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per SPECTA

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PRIMA NOI

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La competizione globale dei prezzi, sia dal punto di vista del consumatore (prezzi di merci e servizi) che del produttore (prezzo del lavoro e delle materie prime), presuppone che ci siano due popoli "noi" e " gli altri" . Noi siamo ricchi e con dei diritti sociali, mentre gli altri sono poveri e senza diritti. Spostando la produzione (e i servizi) nei paesi poveri c'è un vantaggio per i produttori che aumenteranno i loro guadagni, c'è un vantaggio per i consumatori ricchi che potranno comprare i prodotti a prezzi inferiori, ma c'è anche un vantaggio per i consumatori poveri che avranno più lavoro e potranno lentamente arricchirsi per consumare di più. Allora va tutto bene? La globalizzazione e il libero mercato porteranno ad un equa distribuzione della ricchezza? Oppure i capitali si concentreranno sempre più nelle mani di pochi, la classe media scomparirà e aumenteranno i poveri senza diritti? Il problema della delocalizzazione sembra e

Regole planetarie

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Né gli stati né il mercato sono in grado di affrontare le gravi questioni che coinvolgono l’intero pianeta. Problemi come il surriscaldamento globale, le transazioni finanziarie, i flussi migratori, le epidemie, i rifiuti, le disparità economiche, l’alienazione sociale, il terrorismo, i diritti umani, le armi nucleari ... Necessitano di un sistema decisionale sovra-nazionale in grado di regolare i fenomeni che minacciano il benessere o la sopravvivenza della nostra specie. 

LA STRUTTURA ASSENTE

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Comunità di persone che perseguono la libera ed autentica ricerca del tipo di vita desiderato Nelle città dell’occidente avanzato si sta consumando la fine delle riserve , non solo ambientali ma anche sociali e umane, del pianeta. All’interno di forme urbane sempre più irriconoscibili, costellazioni sparse in galassie giuridiche e finanziarie, arcipelaghi indistinti che nascondono isole di miseria ed opulenza impermeabili, le persone sostano senza più insediarsi. Abbiamo quasi completamente rinunciato al nostro diritto alla città. La sregolatezza dell’economia di mercato ha subordinato tutti i ruoli della persona (cittadino, abitante, contribuente, elettore, soggetto giuridico, …) nella sola figura del consumatore, obiettivo e bersaglio della produzione industriale per reinvestire il plusvalore e alimentare la crescita senza fine. E così aumentano i tentativi di difendere i diritti dei consumatori, con i contratti commerciali, con i requisiti minimi, le marcature, la traspar

incontro con Jean Ziegler

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Incontro con Jean Ziegler ed Erica Deuber Ziegler a Russin, Ginevra, il 7 luglio 2019 AF_ Signor Ziegler perchè questo nuovo libro dal titolo “Il capitalismo spiegato a mia nipote, sperando che ne vedrà la fine” ? Entretien avec Jean Ziegler et Erica Deuber Ziegler, à Russin, Genève, le 7 juillet 2019. AF_ M. Ziegler pourquoi ce nouveau livre qui s’intitule « Le capitalisme expliqué à ma petite- fille, en espérant qu’elle en verra la fin ». ? JZ_ Questo libro vuole essere un’arma nelle mani di tutti per portare una critica radicale del sistema capitalista che distrugge il pianeta e l’umanità. Ha la forma di un dialogo tra nostra nipote, che è adolescente e pone le sue domande, sempre giuste, ed io che rispondo. Tutti i venerdì, dallo scorso 15 marzo, decine e oggi centinaia di migliaia di giovani, liceali, apprendisti, studenti si riuniscono in strada in un formidabile movimento che si chiama “Friday for